FISIOTERAPIA · 06 . aprile 2020

KINESIOTAPE E GRAVIDANZA

CHI E’ QUESTO SCONOSCIUTO?

Il kinesiotape è un nastro elastico, adesivo e non medicato utilizzato in riabilitazione come coadiuvante nella cura di disturbi di tipo muscoloscheletrico ma non solo…

Oggi ho deciso di parlarvi di quanto il kinesiotape possa essere una ottima soluzione in un periodo particolare della vita di una donna: la gravidanza.

Durante il periodo della gravidanza non è possibile ricorrere all’utilizzo di farmaci antinfiammatori (FANS), di terapie fisiche antalgiche come tecar, elettroterapia, ultrasuoni e non si possono eseguire terapie troppo invasive ma non si è esenti da dolori articolari e disturbi muscolari dovuti ai cambiamenti che il corpo subisce per adattarsi alla sua nuova condizione di corpo “ospitante” un’altra vita.

Durante tutto il periodo della gravidanza, mantenere una attività fisica adeguata, eseguire esercizi di stretching e di respirazione, aiuta sicuramente a prevenire eventuali contratture o disturbi articolari ma in caso di dolore acuto, come si può intervenire?

In caso di dolore come possiamo intervenire

Il kinesiotape è sicuramente una soluzione: rapido da applicare, senza controindicazioni né effetti collaterali, agendo sulla microcircolazione e favorendo il drenaggio linfatico, si comporta come uno “spazzino” che ripulisce la zona interessata dalle cellule infiammatorie riducendo, così, come effetto secondario, il dolore.

Oltre ai noti benefici su sistema muscoloscheletrico, grazie alla sua capacità di agire sul sistema linfatico, risulta utile alle donne in gravidanza per favorire il drenaggio dei liquidi nelle zone critiche ad esempio a livello delle caviglie quando si gonfiano.

Scendendo più nello specifico, oltre alle classiche applicazioni utilizzate su ogni tipo di paziente, ne esistono di specifiche per le donne in gravidanza: applicazioni per il sostegno della pancia, applicazioni decontratturanti per la fascia lombare, di decompressione del diaframma, applicazioni per la sindrome del tunnel carpale (patologia che si può verificare nel periodo della gravidanza) e altre.

Mi sento, infine, di spendere due parole sull’utilizzo del kinesiotape nel trattamento delle aderenze cicatriziali: trovo che possa essere una applicazione interessante per un eventuale trattamento (di cui ci si augura sempre di non aver bisogno) della cicatrice post-cesareo; agendo sulla circolazione, infatti, il tape favorisce la vascolarizzazione dei tessuti e lo scollamento dello strato cicatriziale superficiale dai tessuti sottostanti.

Una precisazione importante, però, va fatta: l’unica variabile che definisce l’effetto terapeutico del kinesiotape è la sua corretta applicazione; ecco perchè è necessario rivolgersi a un professionista che lo sappia applicare e che lo includa all’interno di un piano riabilitativo come coadiuvante ad altre terapie specifiche.



A cura di Michela Tomasi

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