FISIOTERAPIA · 27. gennaio 2022
Lo Strappo Muscolare, Cos'è, come curarlo e come prevenirlo
che avvertono..
Resta il fatto che lo strappo muscolare, insieme alla contrattura muscolare, è una delle lesioni del muscolo più frequenti in chi pratica sport, ed ha comunque alcuni segni specifici che vedremo più avanti a contraddistinguerlo..
Lo strappo muscolare accade quando le fibre muscolari non sono in grado di far fronte alle richieste imposte da un sovraccarico di esercizio.
Può essere un evento molto doloroso perché determina una vera e propria rottura delle fibre muscolari. Si verifica principalmente come risultato di una potente contrazione o di un eccessivo allungamento del muscolo. Pertanto è tipico degli sport senza contatto, con caratteristiche dinamiche come lo sprint e il salto.
Ogni muscolo scheletrico del corpo può essere vittima di uno strappo muscolare, ma generalmente i muscoli più coinvolti sono quelli degli arti inferiori (flessori, bicipite femorale, quadricipite, adduttore, gemello) o degli arti superiori (tricipite brachiale, deltoide e pettorale), raramente quelli della colonna e del distretto addominale.
COS'È LO STRAPPO MUSCOLARE
Gli strappi muscolari interessano solo i muscoli scheletrici, ossia i muscoli striati volontari che permettono il movimento e il mantenimento della postura del corpo. I muscoli scheletrici hanno dimensioni e forme diverse. I più grandi possono essere composti da centinaia di migliaia di fibre e lo strappo muscolare avviene quando queste fibre si rompono.
La capacità del muscolo di accorciarsi e quindi di compiere le proprie funzioni, si definisce contrazione muscolare. I muscoli scheletrici hanno la caratteristica di saper rispondere con eccezionale velocità agli impulsi nervosi, contraendosi rapidamente e intensamente pertanto sono gli impulsi nervosi che consentono alle persone di fare gesti atletici come correre, calciare, lanciare, ma anche semplicemente camminare e respirare.
Se l’impulso nervoso però determina uno sforzo in allungamento che il muscolo non è pronto a fare, si verifica lo strappo muscolare.
Lo strappo muscolare è, pertanto, una lesione indotta dalla contrazione muscolare causata da un intenso stress meccanico. Il muscolo che subisce uno strappo può non essere pronto perché non adeguatamente allenato, o riscaldato oppure semplicemente perché inizia a essere stanco a fine allenamento.
Peggiore è la tensione, più fibre muscolari vengono strappate fino ai casi più gravi di tensione, dove l'intero muscolo potrebbe rompersi e strapparsi letteralmente a metà!
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRAPPI MUSCOLARI
La gravità di uno strappo muscolare può essere valutata in base al numero di fibre danneggiate, ma anche in base alla perdita di forza e flessibilità del paziente.
Possiamo quindi classificare gli strappi muscolari in:
CAUSE DEGLI STRAPPI MUSCOLARI
La causa principale di uno strappo muscolare sta nel portare un muscolo oltre le sue possibilità.
In particolare le cause principali degli strappi muscolari sono:
Gli strappi muscolari nelle gambe sono più comuni nelle persone che praticano sport come la corsa, la danza e lo sci. Possono verificarsi strappi ai muscoli dell'addome quando si gioca a pallavolo, rugby, tennis, golf o baseball o durante le immersioni. Strappi lombari si osservano negli sport in cui vengono sollevati oggetti pesanti o durante la lotta.
Sebbene il rischio di strappo muscolare sia particolarmente elevato durante le attività sportive, si può verificare anche sollevando un carico pesante nella vita quotidiana o semplicemente scendendo le scale.
SINTOMI
Essendo lo strappo muscolare una lesione ha come sintomatologia:
Quando il muscolo subisce uno strappo, i pazienti spesso riferiscono un dolore simile a quello di una "pugnalata".
COME CURARE UNO STRAPPO MUSCOLARE
La cura dello strappo muscolare prevede 2 fasi:
FASE 1
Il trattamento di prima linea per uno strappo muscolare nella fase acuta comprende cinque passaggi comunemente elencati nell’acronimo noto come P.R.I.C.E. (come abbiamo già visto in un precedente articolo) dove:
A questo primo trattamento può essere associata una terapia aggiuntiva con farmaci FANS come sempre sotto prescrizione del vostro medico.
FASE 2
Finita la fase acuta, inizialmente si inizia dalle terapie fisiche che vengono utilizzate dai fisioterapisti per velocizzare la guarigione ed il riassorbimento dell'edema e queste sono:
Solitamente nelle prime fasi si lavora a livello perimetrale rispetto alla lesione.
il fisioterapista può intervenire e attuare la fase di riabilitazione che si realizza in pratiche riabilitative o mediante terapia fisica.
Le pratiche riabilitative prevedono un iniziale rinforzo specifico e indolore della zona interessata, ma non solo. Si andranno, infatti, ad allenare anche i muscoli profondi della schiena e dell’addome, che hanno il compito di dare stabilità ai movimenti delle articolazioni di arti superiori e inferiori. Successivamente il fisioterapista proporrà al paziente esercizi di rinforzo specifici via via sempre più intensi fino a riallenare il gesto che ha prodotto la lesione.
Infine è sempre consigliato un programma di mantenimento. Tornare all’attività sportiva in maniera indolore può far dimenticare il lavoro di riabilitazione e prevenzione svolto. Sarebbe auspicabile continuare a osservare le pratiche suggerite dal fisioterapista per evitare ulteriori infortuni.
Lesioni muscolari complete possono portare a una significativa compromissione funzionale e richiedere un intervento chirurgico.
Inoltre, sulla base dell’esperienza clinica, si è osservato che iniezioni di plasma ricco di piastrine sono in grado di aiutare ad accelerare la rigenerazione del tessuto muscolare danneggiato
PREVENIRE LO STRAPPO MUSCOLARE
Non è possibile escludere al 100% il rischio di uno strappo muscolare, ma assumendo alcune precauzioni è possibile diminuire la probabilità di subirne uno:
Dopo una lesione muscolare è fondamentale eseguire un percorso riabilitativo mirato, non solo fino alla scomparsa del sintomo. È importante seguire le indicazioni del fisioterapista anche nelle fasi avanzate del trattamento per un recupero funzionale completo, necessario per una riduzione importante delle eventuali recidive.
Nella fase post-acuta il fisioterapista potrà utilizzare diverse tecniche o metodiche riabilitative per ottimizzare i risultati quali:
Anche l’idrokinesiterapia è un ottimo supporto al percorso terapeutico sia nelle prime fasi di trattamento che nelle fasi di allenamento post infortunio.
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