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Tendine d'Achille, il più forte tendine del nostro corpo ma anche il più sollecitato

Il tendine d’achille è il più forte tendine del corpo , ma è soggetto a lesioni da stress muscolare continuo.

 

Ma iniziamo dando una definizione di tendine: Il tendine è un fascio di tessuto connettivo collagene rigido che lega un muscolo all'osso, quindi nel complesso possiamo affermare che rendono stabile un'articolazione.

 

Nello specifico il tendine calcaneare o meglio conosciuto come tendine d’Achille, è inserito all’interno del compartimento muscolare dei flessori della pianta del piede quali gastrocnemio, soleo, e plantare.

Il Gastrocnemio e il soleo costituiscono nell’ insieme il tricipite della sura (polpaccio), e si inseriscono sul calcagno. Questi due muscoli sono particolarmente attivi nel camminare, saltare, correre.

 

Anche il tendine d'achille può andare incontro a contusioni. La rottura del tendine d’achille può essere preceduta da episodi di Achillodinia in cui si nota una tumefazione della regione e alla palpazione un solco del tendine. L’achillodinia indica un’infiammazione che colpisce elettivamente soggetti che sottopongono il tricipite surale e quindi il tendine d’Achille ad intense sollecitazioni.

quali sono le categorie sportive che mettono maggiormente sotto stress il tendine d'achille?

Corridori, calciatori, cestisti, saltatori con l’asta, ballerine, velocisti… sono tutti soggetti a stress notevoli a carico di questo tendine.

Il motivo è semplice: balzi – salti – corsa sono tutti movimenti che stirano e quindi stressano questo tendine che deve costantemente ammortizzare i balzi.

Ovviamente questo aspetto non riguarda solo gli sportivi ma in genere è un utilizzo intenso a causare danni al tendine d'achille.

Cosa fare se abbiamo dolore al tendine d'achille?

Se abbiamo dolore in seguito ad attività intensa è opportuno intervenire attraverso il protocollo RICE:

REST, ICE, COMPRESSION, ELEVATION nella fase acuta

 

Il termine R.I.C.E, acronimo che tradotto significa RIPOSO, GHIACCIO, COMPRESSIONE, ELEVAZIONE indica il tipo di trattamento da utilizzare in caso di contusioni di tendini o muscoli. Si consiglia il riposo fisico, con utilizzo del ghiaccio, bendaggio della zona gonfia ed elevazione dell’arto per evitare il ristagno dei liquidi. Il ghiaccio deve essere deve essere applicato sulla zona lesa per 10 minuti ogni 2 ore nella fase acuta.

 

NON BISOGNA MAI PORRE IL GHIACCIO A DIRETTO CONTATTO PER OLTRE I 20 MINUTI. L’esposizione prolungata al freddo produce l’effetto opposto , ossia una vasodilatazione.

L’immobilizzazione è di breve durata, così da favorire i processi rigenerativi.

La fase di recupero tiene conto di vari fattori:

  • Forza e resistenza muscolare uguale al piede controlaterale
  • Deambulazione senza scompensi
  • Range articolare di movimento del piede

Se il dolore persiste è giusto affidarsi a dei professionisti che innanzitutto valuteranno i:

 

Fattori di rischio: lavori muscolari in attività sportive di tipo anaerobiche lattacide, imperfetta tecnica di esecuzione dei movimenti, fattori climatici ed ambientali, sollecitazioni delle strutture muscolo tendinee.

 

Fattori pro-infiammazione del tendine: diminuita potenza del tricipite surale, ipotonicità dello stesso, scarsa propriocettività.

 

Sintomi: dolore locale da sforzo, difficoltà di contrarre il muscolo traumatizzato. In questo caso viene difficoltosa l’esecuzione di una flessione plantare del piede.La flessione plantare è il movimento del piede con le dita che puntano in basso. Il tendine si presenta ispessito.

 

Diagnosi: radiologica

 

Alcuni esempi di esercizi riabilitativi per il tendine d'achille

Una volta oltrepassata la fase acuta infiammatoria tra i vari esercizi e mobilizzazioni che il fisioterapista può intraprendere nell'agire sul tendine d’Achille, esistono una serie di esercizi eccentrici (che sfruttano la fase negativa del movimento) da poter eseguire.

L’esercizio eccentrico è pro-trofismo in quanto durante il processo di stimolazione muscolare, vengono reclutate maggiori fibre nervose che agiscono sui muscoli.

La struttura tendinea di conseguenza ne trarrà benefici.

 

Proseguendo, possiamo dunque comprendere come la zona interessata al recupero funzionale sia quella del polpaccio. In realtà i muscoli lavorano in sinergia, per cui è utile concentrarsi anche sulla regione degli stabilizzatori del bacino, dei glutei e dei bicipiti femorali. Per queste esercitazioni possono essere utili una spalliera, una pedana inclinata, una tavoletta propriocettiva.

 

  • Un esercizio utile a seguito di questa sintomatologia è il calf. Nel nostro caso si predilige il calf in piedi, poichè si potrà successivamente stimolare l’equilibrio. Partendo da una posizione eretta, mani sul piolo di una spalliera all’altezza delle spalle. Con un piede alla volta, verrà svolta una spinta da parte dell’avampiede verso l’alto senza staccarsi da terra. E’ importante percepire il grado di tensione del polpaccio. Notare l’esercizio del calf, preferibilmente a piedi nudi per una sintomatologia legata alla tendinite acuta.
  • Stesso esercizio del calf, può essere inserito come esercizio specifico ad un determinato sport: per un cestista il calf può essere eseguito in concomitanza ad un piccolo balzo. Per un calciatore il calf può essere accompagnato da uno scatto laterale.
  • Il Calf può essere eseguito ad occhi chiusi, e in questo modo l’aspetto propriocettivo viene allenato.
  • Un esercizio di lavoro eccentrico, è quello del Leg standing, per cui con un panno sotto l’avampiede, si andrà a distendere la gamba posteriormente a terra, sollecitando la muscolatura posteriore e il tendine d’achille.
  • Eseguire un’accosciata non completa con sollevamento dei  talloni, in isometria per 30 secondi. La flessione plantare è parte integrante di questo esercizio. 
  • Un altro esercizio eccentrico, è quello di pronazione plantare. Da un gradino o sullo step, in piedi, i talloni scenderanno verso terra. 
  • La pedana inclinata, è indicato  per stimolare la muscolatura posteriore della gamba e della coscia. In questo esercizio, sempre meglio a piedi nudi, viene stimolato il tricipite surale
  • Stesso esercizio con la pedana, ma con il piede nel verso opposto. Il tallone è diretto verso il punto più alto della pedana. Gli avampiedi sono rivolti verso il basso. L’altra gamba compie un affondo monopodalico.

 

Ti ricordo che sono solo esempi di esercizi per il tendine d'achille, la cosa migliore è sempre personalizzare gli esercizi per ogni caso specifico in modo da non rischiare di affrettare i tempi di recupero o ancor peggio rischiare danni maggiori.

 

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